Antonio Ruju

Antonio Ruju (Nuoro 1923 – 2006). Già dall’infanzia manifesta una vena creativa e una predilezione artistica per il disegno. Nel 1940 si iscrive al Liceo Artistico di Roma dove si diploma nel 1947, partecipa fin da ragazzo a numerose mostre regionali e nazionali, prendendo parte attiva ai movimenti d’arte figurativa. La sua prima esposizione all’interno di una collettiva con i più noti pittori del periodo, risale al 1941 in una mostra organizzata nelle sale della Camera di Commercio di Nuoro. Due anni più tardi è protagonista nella stessa città con una mostra personale a cui segue quella di Macomer nel 1945
La vera formazione del pittore avviene a Nuoro. Poeta e pittore. il suo primo maestro è Ciusa Romagna con il quale dipinge nelle campagne di Nuoro. Il suo stile sino agli anni ‘50 risente del maestro e di riflesso di Biasi. Si forma il suo interesse per il colore e sul come sfruttare le gamme cromatiche. Gli alberi sono i suoi soggetti preferiti. Questi furono anni di grande fermento artistico in cui Ruiu partecipa a numerose esposizioni collettive e personali sia a livello regionale che a livello nazionale. “Negli anni ‘50 praticavo ancora una pittura figurativa di tipo accademico, passando poi per il postimpressionismo ho cominciato a sperimentare una ricerca tesa alla semplificazione estrema della rappresentazione della realtà. Provai una profonda emozione a vedere la mostra di Van Gogh a Milano… partendo dallo studio dei fauves ho dato importanza alla spontaneità e autenticità espressiva dell’emozione, all’ispirazione poetica del paesaggio di figura.” Il percorso di questo grande artista è dunque contraddistinto da una ricerca continua che si avvale dello studio dei grandi maestri e al tempo stesso di una ammirevole sensibilità artistica. Un motivo dominante dell’opera di Ruju è quello della natura, dei paesaggi isolani, riportati nella tela con una grande varietà coloristica in grado di accentuare i toni, di volta in volta, lirici, malinconici o gioiosi delle atmosfere in cui prendono vita. Altro tema costante è quello folkloristico e la vena quasi documentaria in cui riprende gli scorci dei luoghi a lui più vicini come Nuoro, il monte Ortobene, Oliena, Cala Gonone, Golfo di Orosei, luoghi dunque riconoscibili, resi protagonisti con grande sensibilità. L’opera esposta al Museo di Atzara è datata 1998, si tratta dunque di un’opera della tarda maturità, nella quale la forma si distrugge per essere sostituita solo da macchie di colore. La sua attività artistica dura quasi sessant’anni con numerose mostre in Italia e all’estero e svariati riconoscimenti.

Mostre personali:
1943 mostra personale a Nuoro
1967 tenuta a Milano, a Palazzo Serbelloni

Mostre collettive:
1941 mostra collettiva a Nuoro
1948 esposizione al Premio Nazionale “Città di Bologna”,
1949 2º Biennale del bianco e nero e della incisione” di Reggio Emilia.
1953 mostra “L’arte nella vita del mezzogiorno d’Italia”, che si tiene nel Palazzo delle Esposizioni a Roma,
1956: “2º Regionale d’Arte Nuorese”
1956 Mostra Nazionale di Alessandria.
1961 Mostra Nazionale della Città di Olbia
1961 Biennale Nazionale di Cinisello Balsamo
1967 Circolo degli Artisti di Bologna
1963 mostre nazionali, a Tarquinia, Bormio, Reggio Emilia e Ravenna
1965 riconoscimento alla “Quadriennale Europea di Londra
1969 Mostra Nazionale di Alessandria.
1977 espone alla “Madison Gallery” di Toronto,
1977 esposizione presso l’Università di Hamilton, in Canada

 

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