Valerio Pisano ( Cagliari 1910 – 1996)
Pisano si specializza nella lavorazione e decorazione della ceramica nella quale raggiunge eccellenti risultati e allo stesso tempo approfondisce lo studio delle tecniche incisorie. Ma l’artista è conosciuto anche per le sue opere pittoriche, come la tela conservata nel Museo di Atzara. Un elemento caratterizzante la sua pittura è la ripresa di Goya, artista che stima e che prende da esempio. La prima formazione è rivolta alla specializzazione nel campo della ceramica sotto la guida di Federico Melis. Nella sua prima mostra personale, nel 1933, Pisano rivendica una produzione che si allontana dal geometrismo del suo maestro e rivendica l’uso di temi non tradizionali, legati dunque al folklore isolano, ma temi universali, motivi di genere come paesaggi e soggetti religiosi tendenti alla semplificazione formale della rappresentazione. Qualche anno più tardi approndisce le tecniche incisorie ed in particolar modo la tecnica della puntasecca. Nelle sue incisoni è da sottolineare il grande fervore religioso che traspare dai motovi incisi tipici dell’iconografia cristiana. Partecipa attivamente a mostre ed esposizioni, prende parte nel 1944 alla I Triennale d’arte insieme a numerosi artisti come E.Altrara, L.Meledina, G.Tilocca e altri. Nelle sue opere è presente un grande fervore religioso e una forte spiritualità, che lo accompagneranno per tutta la vita, sino al giorno della sua morte, nell’anno 1996. L’opera del Museo Atzarese, dal titolo Il Beone, è trattata con il tipico linguaggio artistico di Pisano, dato dalle pennellate piatte, dalle forme semplici e sintetiche. L’opera è datata 1931, dunque possiamo considerarla opera giovanile, nel periodo in cui ancora non si era completamente formato il carattere artistico di Pisano.