Antonio Ortiz Echagüe

Antonio Ortiz Echagüe (Guadalajara, 1883 – Buenos Aires, 1942), a 6 anni la sua famiglia si sposta a Logrono in seguito al trasferimento del padre, militare di carriera, dove dipinge il suo primo quadro nell’estate del 1897, inizia infatti a dipingere mentre frequenta le scuole superiori, incoraggiato soprattutto dalla madre. L’anno seguente si trasferisce a Parigi dove frequenta l’Accademia Julian, e segue dei corsi all’Accademia di Belle Arti francese, entrando nel taller del pittore francese Lèon Bonnat. Durante l’ultimo anno di corso in accademia, dipinge la sua prima grande tela La messa di Narvaja, un gruppo di donne, all’interno della chiesa, col volto illuminato dai ceri che assiste alla sacra cerimonia; l’opera fu premiata all’esposizione Nazionale di Belle Arti di Roma del 1901. Conobbe Chicharro nel 1901 durante un suo soggiorno a Roma, in questa occasione, i colloqui con Chicharro gli fanno capire l’importanza della Sardegna come terra di grandi tradizioni.
In questi primi anni della sua formazione Ortiz segue la lezione dei maestri, nelle sue memorie tradotte e pubblicate nell’ambito della gestione museale nel 2010, racconta della sua ricerca coloristica dei suoi studi, con la riproduzione delle opere al Museo del Louvre, le lezioni negli studi dell’Accademia dove frequentava lezioni di disegno dal vero, riportando dunque nella tela le fattezze delle modelle. Durante il suo soggiorno parigino, egli dichiara di essere stato colpito da Eduard Manet e da Ignacio Zuloaga e Sorolla col suo luminismo, che diverrà determinante sia sotto l’aspetto del contenuto – il costumbrismo – sia sotto quello della tecnica pittorica. La frequenza dell’Accademia spagnola a Roma, lo mette in contatto con i tre borsisti di Pintura de Historia e lo conferma nella sua bontà della sua scelta di pittura dal vero, che abbia come soggetti personaggi della vita quotidiana, da privilegiare rispetto a quella accademica, letteraria che ancora dominava nelle scuole.
Nel 1904 vince una borsa di studio quadriennale che gli permette di frequentare l’Accademia Spagnola di Belle Arti con sede a Roma e alla fine del 3° anno, memore dei racconti di Chicharro decide di dare una svolta al suo percorso in Accademia e chiede al direttore il permesso di recarsi nell’isola. L’Accademia di Belle Arti Spagnola, che aveva la sua sede a Roma, proponeva ai suoi studenti vincitori di concorso, un anno di studio in una regione a scelta. Atzara, una delle mete prescelte dai maggiori esponenti del Costumbrismo. La presenza e lo scambio con i pittori spagnoli hanno rappresentato per Atzara, un fatto culturale senza precedenti.
Ortiz segue la linea della corrente costumbrista, movimento letterario di origini spagnole che col tempo influenza e si espande in altri campi, come quello artistico. Il costumbrismo pittorico ha come caratteristica principale l’indagine di usi, costumi e tradizioni di un popolo, attraverso una rappresentazione dei tipi caratteristici, come vediamo nei quadri prodotti nell’isola, dove Ortiz riprende una serie di personaggi con i costumi del tempo, in momenti quotidiani come il ritorno da lavoro, ma anche in momenti di aggregazione sociale. Durante la sua permanenza in Sardegna dipinge a Bono, Mamoiada, Ittiri, Sassari e Nuoro. Troverà però l’ispirazione soprattutto durante il suo soggiorno atzarese. Qui produce la sua tela più famosa, quella che gli regalò la fama, ovvero La Fiesta de la cofradia de Atzara, conservata oggi nel museo spagnolo San Telmo nella città basca di San Sebastian, di cui il museo atzarese espone una riproduzione fotografica. Nel 2004, per intercessione di Montserrat Fournells, il Comune di Atzara, acquistò da una discendente dell’artista a Madrid, la tela Mujeres de Mamoiada, firmato e non datato ma risalente al 1907 come Comida en Mamoiada. La tela, in cattivo stato di conservazione è stato sottoposto ad un attento restauro che ne ha riportato alla luce, i colori vividi e luminosi originari. Le due figure femminili, nelle quali sembra poter riconoscere le fisonomie della prima e della terza figura di Pranzo a Mamoiada, sono colte in un momento di riposo e intimità sul far della sera, nella stanza invasa dalle ombre del crepuscolo, mentre una conforta la più giovane con l’amorevole e protettivo gesto delle mani posate sulle spalle. Altra opera in collezione di questo straordinario artista nel Museo a lui intitolato è Mulino holandes, opera grafica del 1920 di piccole dimensioni, risalente al periodo olandese di Ortiz. Una volta lasciata l’Italia nel 1909, conosce la famiglia Smidt della quale sposerà la figlia e si trasferirà in Olanda dove inizia la carriera di ritrattista poi in Marocco dove dipinge le splendide figure femminili avvolte nei loro abiti tradizionali, che lui chiamerà Feminas azulas.
In questi anni partecipa a numerose esposizioni sia collettive che personali, e nell’anno 1912 si reca in Spagna per eseguire il ritratto di Alfonso XIII. In seguito, viaggerà in Argentina, negli Stati Uniti. Verso gli anni Trenta si trasferisce nella città marocchina di Fez dove risiederà e lavorerà per due anni. Tre anni dopo si trasferisce definitivamente in Argentina, nel territorio della Pampa dove rimane sino alla morte avvenuta a soli 59 anni. Ricorderà sempre le donne e i luoghi di Sardegna che gli rimasero nel cuore.

Mostre personali
1911, Utrech (Olanda) Sala de Arte
1916, Buenos Aires, Hotel Plaza
1919, Buenos Aires, Salas Witcomb
1921, Amsterdam, Museo Stedelijke
1921, Parigi, Galleria George Petit
1924, Buenos Aires, Galleria Van Riel
1926, Madrid, Salon de amigos del Arte, Palacio de la Biblioteca
1927, Madrid, en su estudio de la Quinta del Berro
1928, Madrid, en su estudio de la Quinta del Berro
1930, L’Aia, Hotel Witte Brug
1931, Fez, Mezquita Mouley Hafid, Palazzo de Boujelud
1931, Rabat, Gran sale del Servicio de Commercio e Industria
1931, Madrid, Circolo delle belle arti
1932, Parigi, Hotel Charpentier
1937, Buenos Aires, Salones de Amigos del Arte
1940, Pensilvania, Carnegie Institute de Pitssburg
1943, Buenos Aires, Galleria Muller
1947, Buenos Aires, Galleria Van Riel
!967, Buenos Aires, Galleria Witcomb
1968, Santa Rosa, Escuela Provincial
1984, San Sebastian, Museo San Telmo
1984, Vitoria, Museo de Bellas Artes de Alava

Mostre Collettive
1897, Logroňo, Istituto di Logroňo
1900, Parigi, Accademia Julien
1901, Roma, Belle Arti
1902, <<Promotrice>>
1903, Madrid, Circolo di Belle Arti
1904, Madrid, Esposizione Nazionale di Belle Arti
1906, Roma, Pensionato dell’Accademia Spagnola di belle Arti
1906, Madrid, Pensionato dell’Accademia Spagnola di belle Arti
1908, Roma, Pensionato dell’Accademia Spagnola di belle Arti
1909, Madrid, Pensionato dell’Accademia Spagnola di belle Arti
1909, Roma, Amanti ed estimatori delle Belle Arti
1909, Monaco, Esposizione Internazionale d’Arte
1910, Madrid, Esposizione Nazionale di Belle Arti
1910, Venezia, Salone Internazionale
1911, Roma, Grande Mostra Internazionale
1912, Madrid, Esposizione Nazionale di Belle Arti
1912, Amsterdam, Sala dell’Arte Laren
1913, Buenas Aires, Arte spagnola Contemporanea, Sala Witcomb
1913, San Sebastian, Mostra Regionale di pittura e scultura
1915, Bilbao, Circolo di belle Arti
1919, Pittura spagnola moderna, Palazzo Piccolo
1921, Parigi, Salone degli artisti francesi
1921, Londra, Arte spagnola
1923, Amsterdam, Artisti olandesi, Museo Stedeliike
1923, Salone degli artisti francesi
1924, Madrid, Esposizione Nazionale di Belle Arti
1926, Pittsburg, XXV Esposizione Internazionale di pittura, Carnegie Institute
1926, Parigi, Salone degli artisti francesi
1927, Pittsburg, XXVI Esposizione Internazionale di pittura, Carnegie Institute
1927, Buenos Aires, Arte spagnola contemporanea, Galleria Christofle
1927, Parigi, Salone degli artisti francesi
1928, Amsterdam, Centenario di Goya. <<Da Goya ai tempi moderni>>. Studio Pulchri
1928, Amsterdam, La Haya e Steedeliik Museum
1928, Parigi, Salone di Parigi
1928, Venezia, Mostra internazionale
1928, San Sebastian, Arte basca, Gran Casino
1928, Madrid, <<Autoritratti>>, Salone del periodico El Heraldo
1928, Parigi, Salone degli artisti francesi
1930, Pittsburg, XXIX Esposizione Internazionale di pittura, Carnegie Institute
1930, Hall del periodico Le Figarò
1930, Parigi, Salone di Parigi
1933, Pittsburg, XXXII Esposizione Internazionale di pittura, Carnegie Institute
1979, Madrid, Accademia Spagnola di Roma, Palazzo di Velazquez
1990, San Sebastian, Imàgenes de una Espana romatica a una Espana de luz, Museo San Telmo
1991, Vitoria, Pintores alaveses, Sala San Prudenzio

Altre opere dello stesso autore

Tutti i diritti riservati MAMA©

Antonio Ortiz Echagüe