Orario: 9.30 - 17.30
Giuliano Leonardi (Sorso, 1899-1989), sardo per parte materna in quanto il padre Leonildo, potatore toscano aveva sposato Caterina Nieddu dalla quale ebbe due figli: Leonida e Giuliano. Leonida si arruola in marina all’età di 16 anni e Giuliano resta a Sorso ad aiutare il padre in campagna. Il suo talento inizia a manifestarsi già dall’adolescenza, e tale fu la passione per la pittura che lo spinse più di una volta a fuggire da casa per andare a Sassari a comprare i colori, oppure per rifugiarsi su qualche albero dove poter dipingere il paesaggio circostante. Fu proprio un disegno raffigurante la chiesa del paese che stupì tanto tutti i conoscenti al punto da indurre il padre a chiedere un parere al farmacista sulle straordinarie doti artistiche del figlio. Il consiglio che quest’ultimo diede fu quello di mandarlo a Roma per farlo studiare all’Accademia delle Belle Arti per permettergli di perfezionarsi.
Superato brillantemente l’esame di ammissione frequenta l’Accademia di Belle Arti a Roma, sotto l’egida dello sculture Pietro Canonica, e si diploma nel 1929. Rifiuta l’ipotesi di insegnare e – pur tra grandi ristrettezze economiche – sceglie di dedicarsi totalmente alla scultura e alla pittura.
Prende studio a Roma, in Via Flaminia. Nel 1933, alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari, Espone il bassorilievo in bronzo La Madonna del grano, del 1928. Gli anni Trenta segnano la maturità artistica di Leonardi e aprono un periodo di importanti commissioni. Per l’Arma dei Carabinieri realizza le sculture: La Cavallerizza, nel 1931, Il Monumento a Salvo d’Acquisto, nel 1947, e l’effigie della patrona, la Virgo Fidelis, nel 1948. Intanto la ricerca pittorica approda ad un originale e caratterizzata declinazione di realismo fortemente stilizzato, intriso di misticismo e grande sentimento religioso. Oltre che nei dipinti di figura, l’arte di Leonardi si esplica in una straordinaria serie di paesaggi, che, come un diario interiore, traducono la sua ispirazione più intima.
Leonardi fa ritorno in Sardegna soltanto negli anni estremi della sua vecchiaia e della malattia.