Francesco Becciu (Ozieri, 1929 – Sassari, 2013) s’iscrive e frequenta l’Istituto d’Arte di Sassari dove si diploma in Decorazione Pittorica presso l’Istituto d’Arte, sotto la guida dei maestri Filippo Figari, Eugenio Tavolara, Stanis Dessì e Vico Mossa. Dopo un periodo dedicato alla ricerca e allo studio delle nuove correnti artistiche, la sua pittura subisce il fascino della “Nuova Figurazione” che influenzerà in seguito tutta la sua produzione; la corrente artistica che si sviluppa verso la fine degli anni 50′, parte da una adesione al realismo senza dimenticare la lezione dell’informale, ma la rappresentazione viene trattata secondo i dettami del linguaggio pittorico contemporaneo. Questo è dunque il periodo nel quale avviene la formazione artistica di Becciu, infatti proprio in questi anni, decennio dal 1950 al 196, si formerà la sua ricerca personale. F.Becciu ha preso parte a numerosi concorsi conseguendo premi e riconoscimenti; annovera sue opere in Chiese, collezioni private e pubbliche e ha al suo attivo numerose personali. Tra le sue opere hanno una parte importante, le pale d’altare che ritroviamo in territorio regionale.
In una sua critica, Michele De Sanctis, lo ha acutamente descritto:
“Mitico viandante di un improbabile universo, Francesco Becciu percorre, nell’inconfondibile rarefatta atmosfera di gentiliana memoria, un esaltante itinerario artistico costellato di unanimi consensi, numerosi successi e ambiti premi. Citazionista di autori contemporanei, interpreta con grande originalità lo scenario adattato del suo immaginario, libero da ansie, straripante di vitalità, segue incanto il viaggio dei suoi argonauti col gioioso entusiasmo del fanciullo o si sofferma al sublime canto dei menestrelli che narrano d’epiche imprese mai concluse. […]
L’opera conservata nella Pinacoteca Atzarese è datata 1999, anni in cui l’artista ha già maturato il suo linguaggio artistico. L’atmosfera dominante dell’opera è sognante, sfumata, dove un personaggio, un cavaliere, pare muoversi e prendere vita in sella al suo fedele destriero. I colori sono leggeri, danno forma ai protagonisti, e l’atmosfera rimane surreale e fantastica, onirica.
Mostre personali
2003, Sassari, Palazzo della Frumentaria, “Antologica”
1997, Sassari, Palazzo della Provincia Sala di Rappresentanza
1988, Buddusò, Sala Comunale
1974, Stintino, premio Donna E. Moratti
1974, Nuoro, Galleria Il Portico
1973, Sassari, Il Circolo degli Artisti
1972, Cagliari, Galleria degli Artisti
1971, Sassari, Galleria 2D
1965, Sassari, Galleria Il Cancello
Mostre collettive
2006, Sidney e Brisbane (Australia), “Pittori italiani in Australia”
1987, Nuoro, Galleria Il Portico, “Mostra di interesse Regionale”
1974, Cagliari, Galleria Diaz
1971, Verona, “Mostra Concorso Omaggio a Segantini”
1970, Bologna, “Rassegna Pittori Italiani e Jugoslavi”